domenica 28 settembre 2014

"La storia di quel cieco che ha sognato un colore, e cercava di spiegarlo a un altro cieco a parole…"

ORFEO 9 - Tito Schipa Jr.

Tito Schipa Jr. è il figlio del grande tenore Tito Schipa ed esordisce giovanissimo come assistente alla regia di Giorgio De Lullo, Giancarlo Menotti, Luigi Squarzina, Lina Wertmuller. Nel 1967 realizza per il Piper Club di Roma la prima “opera beat” del mondo, ‘Then An Alley’.
A cavallo tra gli anni 1968/1970, anni che segnano una grande rivoluzione culturale, Tito Schipa Jr. realizza, tra mille difficoltà, Orfeo 9, la prima opera opera rock italiana e la prima mai rappresentata al mondo, a tutti gli effetti un melodramma, che ha per vero protagonista assoluto un illusionista prodigioso, che col suo gioco preciso ti inganna e ti tiene distratto dalla più sublime delle visioni possibili: la realtà’.
Girato per il settore sperimentale della RAI nel 1973, il film di ORFEO 9 fu censurato e boicottato pesantemente da alcune correnti della dirigenza di allora (si presume per il fatto che si vedesse l’immagine di una siringa!!!), vedendo la luce della programmazione solo nel 1975, e molto in sordina. Da allora, e a dispetto di ciò, quest’opera è da un lato uno dei prodotti di spettacolo musicale più amato dal pubblico, dall’altro uno degli esempi più clamorosi di emarginazione e trascuratezza da parte delle strutture ufficiali e dei media, cui ha potuto reagire grazie al sostegno costante dei conoscitori e, ultimamente, alle risorse di internet, fino al riscatto definitivo della presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia del 6 settembre 2008 (dieci minuti di standing ovation furono la splendida reazione del pubblico di Venezia al termine della proiezione di Orfeo 9 in Sala Grande come evento conclusivo della 65ma Mostra del Cinema, 35 anni dopo la sua realizzazione!!)
Contestualmente, a sancire il successo dell’opera e dell’idea di Tito Schipa Jr., dobbiamo evidenziare che il doppio album del 1973 detiene oggi un record assoluto nella discografia: quello di essere l’unico ‘doppio’ italiano che per trent’anni non ha mai cessato di vendere e non è mai uscito di catalogo nemmeno per un giorno, giungendo, al momento attuale, a nove edizioni diverse tra LP, Musicassette e CD.
La stampa specializzata l’ha recentemente classificato fra i 100 eventi fondamentali del Rock italiano. 



Orfeo 9. La storia in breve -

Tito Schipa Jr.Orfeo è un ragazzo come tanti che vive in una comunità di ragazzi simili a lui rifugiati nelle rovine di una antica cattedrale, ma mentre il resto del gruppo pare felice e appagato, a lui riesce molto
 difficile sentirsi parte di ciò che lo circonda.
C’è solo un ragazzo, incaricato dei rifornimenti dalla grande metropoli, che fantastica di una città sognata, ben diversa da quella che i ragazzi conoscono e disprezzano. 
Con lui Orfeo pare avere un minimo di condivisione, qualche confidenza. 
Un giorno incontra una ragazza, Euridice, e l’incontro gli procura comprensione, appagamento, gioia, e nella gioia la sensazione di esser parte armoniosa del proprio mondo. 
Alla festa di matrimonio tra Orfeo e Euridice arriva un ciarlatano molto abile ed efficace. Con un trucco raffinato riesce a rifilargli un pacco devastante. Semplicemente gli sistema meglio in mano il bene che aveva già, con un particolare in più però, piccolo ma fatale: la convinzione che a procurarglielo sia stato lui. E con lui, quando se ne va, Euridice sparisce.
Da quel momento il ragazzo non sarà più in grado di assorbire la propria linfa vitale dal presente che lo circonda. Dovrà necessariamente rapportare tutto a quel copyright che il Venditore ha imposto sul suo momento felice, preferirà quell’istantanea fissata per sempre ai molti momenti di felicità reale che gli si presenteranno in seguito. 

Accecato, legato per i polsi a quell’imprinting perverso, partirà alla ricerca di una ragazza, di un’immagine, di un modello che nel proprio presente non trova più, falsamente convinto di aver perduto tutto. E cercherà disperatamente chi – o cosa – gliel’ha procurato, trascurando ogni possibile nuova realtà. Sul cammino ognuno dei suoi incontri gli offrirà invano la propria felicità del momento, compreso il ragazzo del pane, ora nella sua “città sognata” più vera del vero. Orfeo rifiuta, per inseguire il suo pezzo di passato.
Alla fine verrà esplicitamente avvertito da chi ben s’intende di sofferenza:
“Se vuoi mantenere il tuo equilibrio e la tua armonia adagiati sul tuo momento attuale, riempiti di ciò che hai, di ciò che sei e di ciò che è, non chiedere un’intercessione a nessuna sostanza e a nessuna persona, non paragonare il tuo presente, per quanto difficile, a nessun ricordo, per quanto paradisiaco, né a nessun futuro, che ne è solo l’immagine riflessa. Non voltarti indietro.
L’unica verità – e con essa l’unica possibile gioia – è molto vicina, è da qualche parte qui e ora. Il resto è solo il fantasmagorico spettacolo della nostra nevrosi, la tormentosa differenza che ci fa uomini, quella che ci fa grandi e che ci perde”.
Orfeo non capirà. E poi capire soltanto non basta. Ma non è a lui che raccontiamo la storia. A chi ci ascolta (e anche a chi legge), sì, perché la sua Euridice non è perduta.


Molti gli interpreti che in seguito conobbero il successo: da ricordare Loredana Bertè, che interpreta una delle due narratrici, e Renato Zero (grandioso nella parte)  che impersona il venditore di felicità (cioè lo spacciatore). Tra i musicisti che suonano nell'album è da segnalare un giovanissimo Tullio De Piscopo alla batteria.

Titolo originale: Orfeo 9
Anno: 1970
Genere: Musical
Regia: Tito Schipa Jr.
Produzione: Eidoscope di Mario Orfini e Emilio Bolles e da Mount Street Film di Ettore Rosbok per i Programmi Sperimentali della RAI

Cast: Loredana Bertè, Penny Brown, Marco Piacente – Narratori
Tito Schipa Jr. – Orfeo
Edoardo Nevola – Vivandiere
Eva Axen – Euridice
Renato Zero – Venditore di Felicità
Chrystel Dane e Roberto Bonanni – Autostoppisti
Monica Miguel – Chiromante
Ron Mardenbro – Blues-Singer
inoltre (nel film):
Freddy Abbass, Peter Deno, Giovanna Di Bernardo, Paolo Granata, Aldina Martano, Danilo Moroni, Giovanni Rosselli, Eleonora “Rori” Zani
inoltre (nel disco):
Gisella Fusi
Mara Marzarotto
Giovanni Ullu canta in L’alba
Santino Rocchetti canta in Vieni sole
Dino Comolli è la voce del “cittadino” in La città fatta a inferno
Ronnie Jones è la voce del blues-singer in Una vecchia favola
Ann Collin è la voce “vocalizzante” in Eccotela qui (ripresa)
Bill Conti & Joel Van Droogenbroeck interpretano sè stessi


Qui potete trovare il film






Qui trovate il disco



Qui trovate il sito ufficiale dello spettacolo


Ed infine qui il sito di Tito



P.S. Personalmente ho avuto la fortuna (nel lontano 1975) di vedere il film sulla RAI  per puro caso (venne trasmesso in seconda serata di mercoledì). Quando sono riuscito a trovare il disco (e soprattutto i denari per l'acquisto essendo un doppio LP) l'ho praticamente "consumato" dagli ascolti (considerando anche che l'ascolto era delegato al mitico giradischi di "Selezione") e ancora oggi lo trovo attualissimo sia nei testi che e soprattutto nelle musiche. ("La città fatta a inferno" su tutto)

Ciao


mercoledì 17 settembre 2014

GRAND MOTHERS RE:INVENTED

Un regalino

Zappofili e non quello che propongo oggi è una vera chicca.

“The grand Mothers re:invented” Live at Spiaggia Maiben – Bussana al mare – Sanremo - 27 agosto 2009

GRAND MOTHERS RE:INVENTED "La mitica band di Frank Zappa" Tra il 1964 ed il 1974 si chiamavano "Mothers of Invention" ed erano la rivoluzionaria band diretta da Frank Zappa. Oggi, un po' invecchiati, ma con immutato talento si sono ribattezzati "The Grande Mothers (Re-Invented)" ovvero le nonne re-inventate! I Grandmothers una delle più grandi band della West Coast. L'unica band nell'universo in grado di eseguire con lo stesso talento il repertorio di Frank Zappa, estratto sia dal primo periodo degli anni '60 della band e dalla produzione della metà degli anni '70 ripropone fedelmente un sound che è diventato unico e assolutamente stupefacente. Il gruppo originale con l'inserimento di 2 elementi non proprio 60's ad 11 anni di distanza dalla scomparsa di Frank Zappa si diverte a rielaborare , comporre e scomporre brani come "Montana", "Uncle Meat", "Florentine Pogen", "the idiot bastard son", "Big Swifty", " e tantissimi altri per uno spettacolo zappiano senza uguali che coinvolge il pubblico lasciando tutti a bocca aperta. Roy Estrada, Don Preston e Napoleon Murphy Brock (Grammy Award per la sua performance con Zappa plays Zappa) ci accompagneranno a visitare uno degli angoli più belli e creativi della musica moderna con lo spirito di Frank Zappa sempre accanto. Completano il gruppo due eccellenti musicisti: Robbie Seahag Mangano , chitarra, voce e Chris Garcia, batteria, percussioni, voce. 
 (http://www.united-mutations.com/g/grandmothersreinvented.htm)



Agosto 2009 il mitico gruppo di Frank Zappa live e soprattutto al di fuori da tour e vincoli contrattuali.

I musicisti reduci dallo "Zappanale" svoltosi a Bad Doberan in Germania si trovano in vacanza presso dei loro amici in quel di Bussana Vecchia (Un villaggio artistico sorto sulle rovine di un borgo medioevale abbandonato, posto su una collina alle spalle di Sanremo …Nel 1887 un violento terremoto colpì l’entroterra sanremese danneggiando gravemente Bussana Vecchia. Il paese venne abbandonato. Il borgo da allora non fu più abitato, sino all’insediamento della comunità di artisti, iniziato a partire dagli anni Sessanta, il paese è stato riportato alla vita da artisti provenienti da tutto il mondo, che vi hanno lavorato e tuttora vi svolgono la loro attività..........da www.bussanavecchia.it)

GMR a Bussana Vecchia
Allarme rosso!!!!! Gli amici del Club de Musique riescono a contattarli e a proporre loro di esibirsi.  I musicisti accettano. Presso la spiaggia “Maiben” quell'estate venivano organizzati concerti live. Quale migliore opportunità?
Detto fatto grazie alla disponibilità dei gestori della spiaggia e di musicisti locali che forniscono il service..................... “fuoco alle micce”

Non mi voglio dilungare oltre e vi lascio all'ascolto di questo evento che grazie al tam-tam degli amanti della musica del “genio di Baltimora” ci permise di assistere ad un evento storico per la nostra realtà di provincia.
Ancora una cosa: il concerto fu  "gratuito".

Buon ascolto.


“The grand Mothers re:invented” Live at Spiaggia Maiben – 27 agosto 2009 – Bussana al mare – Sanremo

Don Preston: keyboards & vocals
Roy Estrada: bass, vocals, falsetto
Napoleon Murphy Brock: vocals, sax, flute & dancing
Chris Garcia: drums, percussion & vocals
Robbie 'Seahag' Mangano: guitars & vocals

01 - Let's Make The Water Turn Black
02 - Evelyn, A Modified Dog
03 - Oh No
04 - Stormy Monday
05 - Andy
06 - Call Any Vegetable
07 - Hungry Freaks Daddy
08 - Montana
09 - Village Of The Sun
10 - In The Sky
11 - Peaches In Regalia
12 - Lonely Little Girl
13 - Take Your Clothes Off When You Dance
14 - Debra Kadabra
15 - I'm The Slim
16 - San Ber'dino
17 - Sofa No.2
18 - Dummy Up
19 - Mother People

sabato 13 settembre 2014

The female music of the devil

Parliamo un po' di blues e dintorni.
Nello specifico blues al femminile:

 Ladies & gentlemen


Ana Popović (Belgrado, 13 maggio 1976) è una chitarrista e cantante serba. Suo padre la introdusse per primo al mondo del blues, per mezzo della sua grande collezione di dischi e delle session realizzate nella sua stessa casa. Ana si appassionò alla chitarra e fondò la sua prima band a 19 anni. Nello spazio di un solo anno ebbe modo di suonare fuori dalla Jugoslavia e di fare da gruppo spalla del famoso cantante statunitense Junior Wells. Dal 1998, con la sua band, tiene 100 show all'anno ed appare regolarmente sulla televisione iugoslava. Il suo primo album, Hometown, dà un saggio della sua bravura come cantante e chitarrista.
Nel 1999, va in Olanda per migliorare la sua abilità con la chitarra jazz. Diviene rapidamente un'icona della scena blues olandese ed ha successo anche nella vicina Germania. Con Comfort to the Soul (2003), Ana passa a un successivo stadio della sua carriera cambiando il modo di amalgamare blues, rock, soul e jazz. L'album rende chiaro che Ana Popović non vuole riciclare logori cliché. Il suo blues è fresco, positivo e si mescola ad altri generi musicali.(da Wikipedia)

Sono sincero ho scoperto questa grande musicista girovagando sul web dove una copertina ha attirato la mia attenzione e più precisamente la copertina dell'album “Unconditional Cover”
Con una copertina così sfido tutti “i maschietti” a restare indifferenti!!!!!!!!!!!!!!
Il mio primo pensiero (beh, diciamo il secondo) è stato :”la solita copertina sexy per attirare l'attenzione “ chissà che musica sarà??”
Scarico l'album e mi metto all'ascolto.
Sorpresa e meraviglia: voce meravigliosa, grande chitarra e grande band (aggiungerei anche grande gnocca)
Da lì scatta quella che definirei “la sindrome del collezionista” e mi metto alla ricerca di altro materiale.
Sinceramente dopo anni di ascolto quasi esclusivo del “Pianeta Zappa” rimango affascinato da questa blues woman che oltre a cantare e suonare divinamente cover di blues-rock, jazz, reggae ecc. scrive anche dei pezzi splendidi e coinvolgenti che da alcuni  anni a questa parte fanno parte della colonna sonora della mia vita.

Voglio proporvi un album che spero stuzzicherà la curiosità di molti “ Ana! Live In Amsterdam” del 2005



Download: Ana Popovic - Ana!! - Live in Amsterdam








Ana Popovic -guitar & vocals
Denis Palatin - drums
Dominique Vantomme - Keyb  
Fabrice Ach - electric bass


01 - Intro - 3:02
02 - Don't Bear Down On Me - 3:37
03 - Sittin' On Top Of The World - 4:33
04 - Love Me Again - 5:10
05 - Comfort To The Soul - 6:03
06 - Navajo Moon - 8:56
07 - Night By Night - 4:11
08 - Bigtown Playboy - 6:01
09 - Won't Let You Down - 4:53
10 - Jaco - 6:37
11 - Long Way Home - 5:07
12 - My Man - 9:29


P.S. Consiglio caldamente l'ascolto di "Navajo Moon" grande cover di un grande pezzo del grande Stevie Ray Vaughan.


Alla prossima!!!!!!!!!!!!!