lunedì 11 agosto 2014

“Festa dei Proletariato Giovanile” Parco lambro 29 maggio - 2 giugno 1975

Partiamo di sera verso Milano
io, Antonio l'americano,Boy-Boy il cane,
quattro chitarre, Dodo Veroli, niente ragazze.”

No..............questa era Talkin Milano di Guccini

La storia è un'altra
Giugno 1975 – Istituto per Geometri G.Ruffini Imperia

Intervallo - siamo sul terrazzo chi a fumare, chi a mangiare chi a cazzeggiare.

Arriva Umberto con un giornale che riporta la notizia della Festa dei Proletariato Giovanile” al Parco Lambro a Milano

Andiamo??
Sicurooooo!!!!!!!!!!!!!

Pomeriggio ci si organizza
Equipaggio
Il Polacco, Umberto ed Io

Come andare.......................Risolto......................Autostop


Dove dormire............................ Risolto
Umberto ha zii e nonna che vivono a Milano da un pacco di tempo ed abitano a 500 metri da Parco Lambro, hanno una casa enorme e sono pugliesi (da cui assioma = ospitalità elevata al cubo)


Allora il casello dell'autostrada più vicino era quello di Porto Maurizio

Tragitto Arma-Porto Maurizio: il solito Guido con la sua mitica 850 beige
Breve avvicinamento a piedi al casello autostradale, sorriso, pollice alzato e piena fiducia nel prossimo

Non passa molto tempo che si ferma un'auto straniera (Volkswagen Maggiolone Cabrio Arancione con tettuccio nero – autista: Bruciacasette (RIF. tedesco, crucco, nazista, SS ecc)

Botta di c.........o incredibile : “dofe andare voi? Milano! Ok anke io Milano”
Tentativi di dialogo per socializzare con il nostro chaffeur temporaneo andati miseramente a vuoto con risposte fatte di borbottii e nulla di più.
Comunque in breve tempo siamo a Milano – barriera autostradale e finalmente il Ns profonde verbo :P..... (bestemmia rivolta alla madre di Nostro Signore) in Italia sempre pagaren!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Non ricordo se con il linguaggio universale dei gesti, se con l'inglese imparato sui dischi, se col francese imparato (imparato???) a scuola, con riti wodoo o come ma riuscimmo ad avere all' incirca questo dialogo:
Crucco: …........................Dove vi lascio?"
NOI: ….............................dovremmo andare a Parco Lambro”
Crucco: ….........................ok vi lascio in centro e poi vi arrangiate”
NOI: …........ok grazie – 

In centro??????????????? Cazzo.....è andato all' Hotel Hilton!!!!!!!!!!!

Umberto nostro Virgilio ci guida nei gironi infernali della grande città fino alla casa della nonna e degli zii
Dopo i saluti, baci ed abbracci di rito ed il deposito bagagli e masserizie (in realtà uno stramaledettissimo zaino militare scomodissimo e pesantissimo ed eccezionalmente ingombrante)  ci avviamo a piedi verso l' agognata meta della Festa del Proletariato Giovanile”
La cronaca dei concerti l'ho trovata in rete in quanto la mia memoria storica non raggiunge questi livelli di definizione. Diciamo che i miei ricordi collimano abbastanza con quanto riportato.
“Giovedì 28.............Superata la barriera, dopo aver acquistato la tessera (cinque giorni 500 lire) costeggio alcuni stand, in cui si vendono oggetti svariati o si propongono novità come la “bioenergetica”, fino a raggiungere la tenda dell'infermeria (che fortunatamente è stata scarsamente impegnata durante il festival) e la roulotte-segreteria, che funziona anche da stazione radio interna. Proseguendo, arrivo al grande prato che funge da anfiteatro, con il grande palco principale e i due secondari. Su un lato, gli stand alimentari e poi quelli politici e i banchetti che vendono libri e dischi. Stanno suonando gli Hasta Cuando, la cui formazione comprende fuorusciti sudamericani che propongono il loro folklore e le loro canzoni politiche in modo un po' dilettantistico. Seguono i misteriosi Mr. X Freedom e i milanesi Acqua. Gli Arti & Mestieri, che l'anno scorso s'erano imposti come la rivelazione della Festa, propongono il repertorio del primo LP e pezzi inediti, confermando il proprio valore. Segue un audiovisivo sul Vietnam. Tocca quindi agli Area, con brani da “Crac!” e dai dischi precedenti (“Arbeit Macht Frei”, “Cometa rossa”); durante l'esecuzione di “La mela di Odessa”, la musica s'interrompe e tre dei gruppo si dedicano a sgranocchiare mele (fischi dei pubblico, qualcuno grida “melensi!”); per “Gioia e rivoluzione” vengono sventolate, con un suggestivo effetto coreografico, alcune bandiere rosse illuminate da fari. Gli Stormy Six iniziano presentando “Pontelandolfo” dall'album “L'unità” e poi propongono, praticamente per intero, il nuovo LP “Un biglietto dei tram”, concedendo giustamente un certo spazio alle improvvisazioni strumentali che aggiungono vivacità ai brani. Si conclude, molto tardi, con Lucio Dalla, ottimamente accolto dagli spettatori. “
Comunque buona musica e a nanna dalla nonna.
Rientriamo e troviamo l'allegra vecchina” che per stare sveglia (sveglia ed in apprensione ad aspettare il rientro a casa sia del nipote ed i suoi amici sia quello degli zii nonché suoi figli) gioca a solitario. Ci chiede immediatamente se vogliamo mangiare, bere qualcosa, un caffè e quant'altro (l'ho detto prima pugliesi da cui assioma = ospitalità elevata al cubo). Un po' di “fame chimica” l'abbiamo e ci pare offensivo rifiutare l'offerta ed accettiamo volentieri le vivande e gli approvvigionamenti offertici.
Attenzione, l'allegra vecchina” tira però un colpo mancino:
chi vuole giocare a carte?”
Come rifiutare – morale si va a dormire alle 5 con un nuovo bagaglio di aneddoti e detti popolari profusi dalla nonna probabilmente con l'intento di distrarci dal gioco e poter continuare a "barare allegramente" alle carte.

Venerdi 29- Nel pomeriggio sono di scena Stradina & Le Panchine, una formazione di giovanissimi, e Claudio Rocchi, le cui canzoni hanno recentemente assunto una coloritura d'impegno politico. Alla sera Francesco Da Gregori, che trovo decisamente noioso, presenta un vasto repertorio, concludendo con “Alice”, richiesta prepotentemente dal pubblico. Più vivace il “set” di Eugenio Finardi, che ci riporta a del rock basilare con il suo efficiente gruppo: tre pezzi dall'alburn “Non gettate alcun oggetto dai finestrini” e una riuscita improvvisazione in cui si mette in luce il violinista Lucio Fabbri; segue una jam-session condotta dal percussionista Lorenzo Vassallo e dal chitarrista Alberto Camerini cui man mano si aggiungono una dozzina d'altri musicisti.
A nanna dalla nonna???????? Non se ne parla nemmeno siamo o non siamo dei proletari incazzati e rivoluzionari? Hai visto mai un rivoluzionario dormire comodamente in un letto??
La nostra decisione di passare la notte al Parco viene osteggiata caldamente dalla nonna che alla fine cede e ci fornisce in dotazione almeno due ombrelli visto che piove a dirotto (santa donna)
Ci avviamo verso la meta dotati di tenda e sacco a pelo per affrontare due notti all'addiaccio.
Nota tecnica: la tenda era una “Canadese” 2 posti acquistata da me per corrispondenza su “LA BASE”  (chi se la ricorda???) allo stratosferico prezzo di ben 3.900 lire e che aveva la caratteristica di avere un solo telo, peraltro nemmeno impermeabilizzato, che durante la notte accumulava l'umidità e la trasferiva all'interno della tenda da tutti i punti di contatto col corpo o con bagagli presenti all'interno – praticamente si dormiva a cielo aperto con in più un accumulatore di umidità localizzato con funzione di doccia. Pensate sotto una pioggia a dirotto!!!!!!!!!!!!!!!
Comunque “Lotta dura senza paura” montiamo la nostra canadese.
 
Chiaramente la montiamo proprio sotto un albero nelle immediate vicinanze del palco principale su cui c'è appeso in bella vista “Vietato montare tende”
Siamo o non siamo proletari-rivoluzionari ?? I divieti non devono esistere!!!! 

La vera ragione era che, nonostante le "danze contro la pioggia" di woodstockiana memoria avessero nella giornata prodotto il loro effetto, la sera si scatena un nubifragio e sarebbe meglio avere la protezione della chioma dell'albero sulla nostra "magione" vista l' alta tecnologia della nostra tenda. Inoltre utilizziamo  gli ombrelli della nonna (l'avevo detto...santa donna), spezzoni di teli di nylon e quello che riteniamo possa aiutarci a costruire una specie di tettoia sopra alla tenda. Questo artifizio ci permetterà di passare la notte all'asciutto????
Dormire in una canadese 2 posti in 3 è già una bella avventura in condizioni normali, pensate in una tenda dove se per errore tocchi il telo è come se aprissi una doccia può dare la risposta al quesito di cui sopra.
Notte tragicomica - i particolari sono però coperti da copyright.

Sabato 30- Pomeriggio con gente poco conosciuta (Uxa e R.I.P.). L'atmosfera si scalda con Edoardo Bennato e la sua satira politica: il cantante-compositore napoletano propone la sua produzione più recente, incluso (come bis) il famigerato “Meno male che adesso non c'è Nerone”, riscuotendo vasti consensi. Edoardo sa indubbiamente tenere la scene molto bene: potrebbe fare grandi cose scegliendosi dei bravi strumentisti come accompagnatori ed eliminando dal suo repertorio i temi più banali e caricaturali. Ivan Cattaneo,  che mi dicono essere rappresentante del Fuori  non risulta affatto interessante. Tocca poi e Franco Battiato, che dopo un inizio incerto comincia a trarre dalle sue apparecchiature elettroniche del suoni affascinanti, cui aggiunge i suoi particolari vocalizzi una sua inattesa citazione di “Sapore di sale”  sconcerta il pubblico che mostra comunque di apprezzare la prestazione. Torna Lorenzo Vassallo, questa volta accompagnato da un altro percussionista di colore e da due flauti, a regalarci uno dei momenti più belli della Festa: la musica suggestiva del gruppo sostiene le evoluzioni di un danzatore (tale Leo, che ha soggiornato a lungo in india) il quale ripete eleganti figurazioni ispirate ai balli classici dei Kerala.
 
Provati nel fisico e nella mente  "a nanna dalla nonna"


DOMENICA - Oggi gli elementi atmosferici prendono il sopravvento: qualche migliaio d’irriducibili segue comunque le esibizioni di Yu-Kung, Tony Verde, Jane Sorrenti, Donatello e Agorà.
Noi accompagnamo il  Polacco in stazione xchè deve tornare a casa, facciamo un po' i turisti (in fondo io Milano l'avevo vista in vita mia solo dall'interno della Stazione Centrale) e rientriamo dai parenti dove ci attende una serata di riposo.

 LUNEDI’2 - La giornata conclusiva è anche la più calda: dopo i Jumbo, che s’ignorava esistessero ancora, alcune femministe suscitano reazioni contrastanti nel vastissimo pubblico. Vivo successo per il Canzoniere dei Lazio, cui succedono Toni Esposito e quindi Napoli Centrale. Nuove controversie per l’inserimento della musica “contemporanea”  con Cardini che esegue al piano composizioni di Castaldi. Antonello Venditti accompagnandosi al pianoforte, presenta una selezione dei suoi pezzi più famosi e un brano inedito, ottenendo forse l’affermazione più entusiastica di tutto il festival. Io personalmente resto fortemente deluso per la acerba professionalità dell’esibizione e per la vacuità dei monologhi inseriti tra un brano e l’altro, ma la maggioranza dei presenti (e in questa serata conclusiva siamo quasi a centomila) la pensa diversamente. Mentre viene proiettato un audiovisivo sulla manifestazione dell’anno passato al Parco Lambro, i tecnici della PFM si danno da fare per sistemare l’imponente impianto del gruppo; ci vorrà però quasi un’ora perché tutto sia a posto, e quando, la formazione inizia con “La luna nuova” il pubblico è mal disposto. Il complesso non fornisce una prestazione convincente: troppo viene affidato al virtuosismo dei singoli, componenti. Alla Premiata seguirà Giorgio Gaber che nonostante la tarda ora, dopo aver interpretato cinque pezzi, verrà costretto ad altrettanti bis
A nanna dalla nonna senza trucchi e senza inganni

Martedì 3 – la metropolitana questo sconosciuto mostro meccanico......................................
Dobbiamo tornare a casa e dovremmo andare a Milano Centrale a prendere il treno delle 8 e mezza
Come? Ma in metropolitana mi dice Umberto........siamo a Milano
Ok Milano ore 7,30 del mattino di un martedì giorno lavorativo – impiegati, operai, guru, santoni, drogati, alcolizzati e tutto il repertorio umano è lì che attende l'arrivo del prossimo treno sotterraneo.
Saliamo a bordo – la mia consapevolezza del trasporto pubblico era legata a viaggi con pullman, tram, filobus, automobili, moto, biciclette, pattini, carrettini con cuscinetti alle ruote e comunque “mezzi di superficie” legati alle percezioni ottiche di dove cazzo sei.
Mi posiziono nei pressi di un'uscita in modo da essere pronto a scendere quando in nostro momento anche perchè ho al seguito il nostro bagaglio il famigerato zaino militare contenente la famosa canadese de “LA BASE”.
Morale della favola alla seconda fermata vengo travolto da un ondata di umanità che scende e trascina anche me sulla banchina – Mi rendo conto dell'accaduto quando mi volto e vedo Umberto all'interno della carrozza che mi guarda con aria interrogativa (che c...o fai?) e mi fa segno di risalire.
Impresa titanica ed impossibile vista la fiumara di gente che scendeva e mi impediva di tornare indietro ed inoltre i tempi di sosta della metropolitana milanese di quegli anni secondo me erano calcolati in nanosecondi.
Comunque il metrò riparte e io resto come un “pistola” sulla banchina
Cosa avrebbe fatto un milanese e/o qualcuno che fosse già stato in metrò – avrebbe atteso il prossimo treno che (ahh!!!!! averlo saputo!!!!!!) sarebbe arrivato entro max 2-3 minuti
La mia logica mi dice – esci in superfice e vai in stazione a piedi tanto non sarà lontanissima (i parametri geografici delle distanze che esistono in una città come Milano e quelli relativi al paesello Arma di Taggia li ho calibrati quel giorno a mie spese)
Tira molla e busticca dopo non so quanti km a piedi raggiungo la stazione centrale
Il treno dovevamo prenderlo alle 8 e 30 , io ero in stazione alle 12
Riuscii a comunicare che ero ancora vivo e non mi ero perso sia ad Umberto che ai suoi parenti, che nel frattempo mi davano già per disperso, salii sul primo treno e tornai a casa.


Purtroppo l'anno seguente tornammo e le cronache riportano sicuramente meglio di me quello che successe documentando l’ultimo festival di Re Nudo del 1976, considerato da sempre, non a torto, il canto del cigno del movimento underground italiano, al Parco Lambro di Milano, tra infinite furiose discussioni e assemblee sui prezzi politici o meno dei panini e il lancio di centinai di polli surgelati tra una truppa di strani personaggi annoiati e forse un pò troppo sballati.....................ma come dicevo all'inizio questa è un'altra storia